domenica 11 aprile 2010

Elena, Saffo e Afrodite

"Alcuni dicono che sulla terra la cosa più bella sia un esercito di cavalieri, altri di fanti, altri di navi, io invece ciò di cui uno è innamorato; ed é assolutamente facile farlo intendere a chiunque perché colei che di gran lunga superava in bellezza ogni essere umano, Elena, abbandonato il suo sposo impareggiabile traversò il mare fino a Troia né si ricordò della figlia e degli amati genitori ..."
Saffo, fr. 16 Voight.

Questo testo sembra molto semplcie ma é stato variamente interpretato:
- come contrapposizione fra un ideale femminile di kalliston e uno maschile;
- come contrasto fra una serie di valori tradizionalmente apprezzati e l'afermazione straordinaria di un valore soggettivo, personale e abnorme per i consueti canoni di saggezza;
- come affermazione di un autentico valore religioso, quello dell'amore ispirato da Afrodite, per cui questa dea, che fu al centro della vita di Saffo, diventa la chiave di volta di tutta l'ode.
Secondo quest'ultima interpretazione, Saffo scusa e giustifica Elena oppure la ammira e la eleva a proprio modello?

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